Per Tanio Boccia il 1964 sembra l'anno d'oro. Già allora considerato "il peggior regista del cinema italiano", irriso da tutti i suoi colleghi e perseguitato dai creditori, riesce a mettere in cantiere quattro film contemporaneamente, da Maciste alla corte dello zar a La valle dell'eco tonante. Ma gli scherzi del destino sono sempre alle porte.